Giacomo Albertini was born in 1973 in Verona, where he still resides. At the age of eleven he started and became passionate about photography using the small Ricoh camera. He mainly dedicates himself to reportage and street photography. For over six years he has specialized in social photography and works above all on the theme of disability and rare diseases.
My aim is to spread the world of disability and rare diseases to make them known to those who have no direct experience of them.
I focus a lot on the history of individuals, because I think that in life everything is possible and any difficult situation can be faced and overcome: who better than a disabled person can testify to this?
Photographing disabled people and people with rare diseases offers me the opportunity to dare them the dignity they deserve: my direct experience helps me bridge the gap between ignorance and awareness.
I learned that everything is possible in life and that the problems generated by prejudices can be overcome. Furthermore, the meeting with people with disabilities made me understand the meaning of life better.


Giacomo Albertini è nato nel 1973 a Verona, dove tuttora risiede. A undici anni ha iniziato ad appassionarsi alla fotografia usando la piccola macchina fotografica Ricoh. Si dedica prevalentemente al reportage e alla street photography. Da oltre sei anni è specializzato in fotografia sociale e lavora soprattutto sul tema della disabilità e delle malattie rare.
Il mio scopo è di divulgare il mondo della disabilità e delle malattie rare per farle conoscere a chi non ne ha esperienza diretta.
Mi concentro molto sulla storia delle singole persone, perché penso che nella vita tutto sia possibile e qualsiasi situazione difficile possa essere affrontata e superata: chi meglio di un disabile lo può testimoniare?
Fotografare persone disabili e persone affette da malattie rare mi offre la possibilità di dare loro la dignità che meritano: la mia diretta esperienza mi aiuta a colmare le distanze tra l’ignoranza e la consapevolezza.
Ho imparato che nella vita tutto è possibile e che si possono superare i problemi generati dai pregiudizi. Inoltre l’incontro con le persone con disabilità mi ha fatto comprendere meglio il senso della vita.
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